Se ami le lingue e sei a Parigi, Mundolingua è l’esperienza che fa per te

Mundolingua è il museo parigino della linguistica, della fonetica, delle lingue (tutte)… della comunicazione. Siamo a due passi dalla chiesa Saint Sulpice e a I suoni e la foneticacirca 200 metri dal Jardin du Luxembourg, al 10 della rue Servandoni (metro 4 e 10)

 

È uno spazio di circa 100 mq, disposto su due piani con l’obiettivo di informare e fare riflettere sulla nostra conoscenza ed identità linguistica. Un vero e proprio percorso nella lingua: dalla semantica all’etimologia, tra suoni e sollecitazioni fisiche. Quale parte del cervello, quale parte dell’apparato respiratorio è coinvolto nella produzione di quel suono?

A Mundolingua - la parola tè in EuropaAll’ingresso sono accolto da Mark, il creatore e curatore della mostra permanente, che nel 2013 con l’aiuto di linguisti e traduttori ha messo in piedi questo spazio assolutamente ricco di cose e spunti interessanti. La sua simpatia e la sua gentilezza mi conducono nella prima sala dove vengo colpito da un riquadro con l’alfabeto fonetico internazionale. Ogni lettera è posizionata in una casella all’interno di uno schema a matrice che incrocia il tipo di suono con i vari elementi che compongono l’apparato fonatorio. Un tasto rosso è posizionato su ogni lettera. Schiaccio e oltre a sentire il suono, nel riquadro affianco si illumina l’organo usato. Continuo a schiacciare.

Faccio fatica a chiamare Mundolingua “museo”, per la sua enorme A Mundolingua - l'alfabeto per ciechiinterattività e flessibilità dei contenuti. La parola museo evoca in me l’immagine di una serie di oggetti esposti con un pubblico che li osserva, li studia o li contempla. Qua il percorso e la fruizione dipende in buona parte dal visitatore, che sceglie autonomamente dove andare all’interno dei moltissimi contenuti multimediali.

Il percorso nel linguaggio va dal generale della sala a piano terra, al particolare del piano sottostante. Dovunque mi giro, schermi interattivi mi raccontano qualcosa sulle lingue e la loro pronuncia. Divertente e molto interessante il gioco che mi fa associare i suoni alle lingue o gli accenti ai tipi di inglese o francescendendo le scale di Babele di Mundolinguase. Una cartina mi mostra che la nostra parola tè, in Europa ha praticamente solo tre radici etimologiche: thé, tea, tè è il più gettonato, seguito da ciai (čaj,çaj in Portogallo e Turchia). E infine In Polonia, Bielorussia e Lituania questa bevanda suona herbata o arbata. Ci sono centinaia di spunti. Scopro che la parola francese calepin (taccuino) deriva dal signor Calepino, che nel XVI secolo fu autore di un vocabolario latino. Una copia ce l’ho davanti agli occhi.

Scendo 27 gradini e percorro la “scala di Babele”. Di sotto gli argomenti e il mio interesse crescono esponenzialmente. Si affrontano il tema dello slang, dei dialetti, della lingua per i sordi, di quella per i ciechi. E poi ancora il linguaggio non verbale. Si approfondiscono i linguaggi artificiali come l’esperanto e i codici: morse, navajo… E poi ci sono i diversi registri che influenzano la comuniA Mundolingua si esplora il linguaggio dei sordicazione e i contesti.

Scopro che ci sono lingue parlate più o meno velocemente e che si dividono anche in più o meno dense di contenuti e significato. I due fattori sono inversamente proporzionali. Infatti, più una lingua è densa, meno velocemente viene articolata. Non c’è bisogno di affannarsi quando con poche parole si è già espresso il concetto. Scopro anche che l’italiano è la 19 lingua più parlata al mondo, come prima lingua. Al primo posto il mandarino e al secondo lo spagnolo.

C’è talmente tanto che ci resto ben più di un’ora e ho fruito solo di una piccola parte del tutto. È un pozzo da cui consiglio di attingere piano piano e in più volte. Se vieni non rimarrai deluso e concorderai con me che non puoi non ritornarci. I testi sono in inglese, spagnolo, francese, mandarino, russo e arabo, ma Mark parla un ottimo italiano e al suo fianco, purtroppo non conosco il suo nome, una donna genovese saprà indicarti il percorso e darti qualche ulteriore spiegazione.

Fammi sapere se ci vai e cosa ne pensi.

Per avere un’idea su dove andare, potrebbe essere di tuo interesse l’elenco dei percorsi e degli itinerari parigini, e dei luoghi meno battuti ma altrettanto affascinanti della ville lumière.

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