Una visita a Tintin – al Grand Palais fino al 15.1.17

 Chi ama i fumetti e i disegni animati non può mancare l’esposizione dedicata a Hergè, pseudonimo di George Remi, il padre di Tintin, al Grand Palais finL'ingresso del Grand Palaiso al 15 gennaio 2017.

 

(il mio voto: ♣ ♣ ♣) –   La mostra è un percorso nell’opera del disegnatore dagli anni ‘20 agli anni ‘80. Disegni, bozze, centinaia di copertine di fumetti, riviste dell’epoca, videointerviste in differenti periodi, e altro ancora mi accompagnano nei due piani dell’esposizione. Fin dalla prima sala rimango catturato dai disegni. Penso alla semplicità di un gesAndy Warhol ritrae Hergéto che è diventato storia. Mi cattura l’autenticità di quei pezzi di carta, che sono stati sotto la matita capace di qualcuno che ha saputo usarla. Sulla parete della prima sala un ritratto-fotografia fatto da Andy Warhol comunica immediatamente l’importanza artistica internazionale di Hergé nel XX secolo.

Più avanti un’intervista televisiva degli anni 70 mostra la visione cinematografica dell’opera fumettistica del disegnatore: i suoi fumetti somigliano, infatti, al menabò che alcuni registi utilizzano prima di girare. A far da cornice correndo per l'esposizioneal video, su una parete della sala, centinaia di copertine di Tintin in diverse lingue ed edizioni.

Proseguendo, incontro Tintin e il suo cagnolino Milù, a grandezza umana, in azione sulle pareti. Mi sento preso nella dinamica, partecipe della loro azione. Ma non mi includono. E allora me ne vado.

Qualche sala più in là scopro che Hergé ha creato anche altri personaggi: Qqualche manifesto pubblicitariouick e Flupke e Jo, Zette e Jocko meno fortunati del loro fratello maggiore. Le pubblicazioni di questi personaggi hanno, infatti, avuto vita troppo breve. È però interessante conoscerli e ammirarli sulle riviste originali o nei disegni prestampa.

E non è tutto, Hergé ha lavorato anche per la pubblicità, creando o contribuendo alla creazione di manifesti pubblicitari, osservabili nella sala L’Art de la réclame. Messaggio semplice, utilizzo dello spazio e un certo modi di colorare, sono la firma del suo stile dalla linea chiara.

bozza di una scenala scena a colori

Nel 1934 la conoscenza di Tchang Tchong-jen e dell’arte orientale hanno un impatto importante nel modo di disegnare di Hergé. Le avventure di Tintin acquisiscono, infatti, una sensibilità e un’umanità… all’orientale. Ed ecco la sala La leçon d’orient dove l’influenza cinese traspare dai disegni esposti.

È passata più o meno un’ora e mi sento soddisfatto di quello che ho visto. Esco e corro in cartoleria.

 

Consulta la pagina cosa fare a Parigi per accedere alle mostre e agli eventi della ville Lumière. Lo sai che a Parigi ci sono 24 musei con accesso gratuito?

Ecco dove si trova il Grand Palais (l’ingresso della mostra è sull’avenue du général Eisenhower):

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*