Le mostre a Parigi: Soulèvements al Jeu de Paume fino al 15 gennaio 2017. Si tratta di un percorso semantico attraverso i significati e le conseguenze di questa parola.

(il mio giudizio: ♣♣♣♣) Fotografie, dipinti, disegni, schizzi, video, documenti storici e incisioni dialogano tra loro e mi portano attraverso il tempo e lo spazio. Alcune immagini mi mostrano la primavera araba e poco più in là osservo due ragazzi di spalle dopo avere lanciato delle pietre. Lo scatto in bianco e nero è degli anni ’70 in occasione di una manifestazione anti cattolica a Londonderry, in Irlanda del Nord. Di fianco è un altro ragazzo, stavolta a colori, piegato indietro nel gesto plastico che precede il lancio.

Un sacchetto rosso si solleva e vola leggero, staccandosi in modo deciso dal cielo azzurro, leggermente velato dalle nuvole, che ne fa da sfondo. A sollevarsi è anche l’erba sotto la spinta di una folata di vento, mentre in un video, un uomo cerca di restare sollevato in equilibrio su due gambe di una sedia mentre sposta mattoni da terra.

Un dipinto attira la mia attenzione: ci sono tre bandiere che sventolano. Sullo sfondo il blu del cielo e qualche nuvola di fumo e scoppi, conseguente a qualche sollevamento. Le bandiere sono bianche, il colore della Francia regia. La prima sulla sinistra è integra e sventola. Alla sua destra il drappo bianco ha uno squarcio laterale, verso il bastone che la sorregge, che lascia intravedere il blu e la terza bandiera ha una grossa macchia di sangue sull’altro lato. Siamo durante le 3 gloriose, ovvero la rivoluzione di luglio, che vedrà l’imporsi del tricolore, una delle conseguenze di quei sollevamenti.

E poi le parole. Quante rivoluzioni e sollevamenti hanno avuto origine e sono stati portati avanti da parole. Parole scritte e gridate. È interessante osservare il documento sottoscritto da Victor Hugo con cui si cercava di abolire la pena di morte,  e leggere alcune riviste datate in cui si protesta contro il governo e lo status quo. Manifesti che incitano al sollevamento popolare. Una scritta recita: Scioperare non significa non fare nulla. I muri, le pareti delle case diventano luoghi visitati dalla protesta. Quanti sollevamenti sono nati da quelle scritte? Prima di andare nell’altra stanza, una teca coglie la mia attenzione. Non capisco cosa sia quel rotolo che ci sta dentro. Avvicinandomi scopro che si tratta di un diagramma di un terremoto del 1981: quei segni comunicano un sollevamento della crosta terrestre.

Sollevamenti sono anche i conflitti e le conseguenze che si portano dietro. Cadaveri ritratti in fotografie d’epoca mi trasmettono tutto l’orrore che quelle rivolte hanno prodotto. Non c’è un luogo o un tempo. Quell’oscenità è sempre e ovunque: a Barcellona, in Messico, in Francia. Le brutture non sono solo relegate ai ricordi. Quando è cronaca ci passiamo sopra per poi stupircene al vederne le immagini… qualche tempo dopo. Sempre un po’ troppo tardi. Il video dal titolo Gaza – diario intimo è un delicato sollevamento contro un presente assurdo.

C’è anche la responsabilità che i sollevamenti si portano dietro. Ecco qualche fotografia in bianco e nero di bambini che armati di bastoni e scope giocano alla guerra e alla fucilazione. Cosa avranno fatto da grandi?

Un’esposizione molto bella sotto più punti di vista, che ti consiglio. Fammi sapere se ci vai.

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Qua sotto la cartina per trovare il Jeu de Paume: