Le esposizioni a Parigi: il Messico sugli Champs Elysées – fino al 23.1.2017  

Le mostre a Parigi: al Grand Palais si salpa per l’America del Sud. Un itinerario lungo un pezzo di storia del Messico attraverso la sua arte, soprattutto pittorica: Mexique 1900-1950Mostra di arte messicana

I primi 50 anni del XX secolo vengono raccontati con opere eclettiche e versatili, che osservano un periodo storico attraversato da moltissimi eventi, sia interni che esterni al Messico.

(il mio giudizio: ♣♣♣) Allora, con ordine. All’ingresso dell’esposizione vengo colpito da grandi quadri con bellissimi colori. Ottimo inMostra di arte messicana - La veglia funebreizio. Osservo e leggo un po’ in giro, per informarmi, e scopro che sto vedendo l’arte prerivoluzionaria messicana. Già, perché nel 1910, per praticamente un decennio, in Messico si è combattuta una guerra civile per rimuovere il dittatore Diaz, guerra poi continuata, come sempre accade, per accordarsi su come e chi governerà. Le opere fotografano istanti di vita: ritratti di famiglia, di persone in posa, paesaggi… Gli avanguardismi europei influenzano gli artisti messicani, che grazie a borse di studio governative viaggiarono soprattutto a Parigi. Ci sono per esempio accenni di cubismo nel Ritratto di Ramon Gomez de la Serna e in altri dipinti e di surrealismo in opere esposte affianco. Il mio quadro preferito in questa prima parte è La veglia funebre di José Marìa Jara: un gruppo di Mostra di arte messicana - ritratto di Ramon Gomez de la Sernapersone, prevalentemente donne e bambini vegliano sul corpo fuori scena del defunto. Di lui si vedono solo i piedi. Mi piace molto l’uso della luce e la penombra da cui emergono due volti in secondo piano. Mi ricorda un po’ l’arte olandese.

E poi scoppia la rivoluzione e gli stili avanguardisti vengono in parte abbandonati per tornare al realismo, al grido che quella generazione di artisti lancia a supporto della rivolta. Due donne piangono davanti a una candela, un video mostra scene di violenza, un volto di uomo è trafitto da 6 frecce. Scopro tre grandi artisti messicani: Orozco, Siquieros e Rivera. Di quest’ultimo è il dipinto lungo tutta una parete, che ritrae scene di vita lungo il fiume Juchitan: c’è chi si riposa, chi nuota, chi lava, un battesimo e chi prende per mano il proprio figlio forse per portarlo in salvo. Ci sono anche alcune sculture che richiamano alla sofferenza e alla coesione sociale. Lutto per Zapata, in marmo nero celebra in modo toccante la morte di uno dei capi della rivoluzione degli anni 10.

E poi viene dato spazio al ruolo delle donne, che senza mariti o figli, partiti in guerra, diventano l’ossatura sociale, economica ed artistica del paese. Al piano superiore, dopo aver salito una bellissima scalinata, mi trovo davanti a due schermi che proiettano spezzoni di film dove il personaggio femminile mostra il suo carattere e agisce o reagisce ai soprusi sociali e maschili. Nella stanza accanto sono le opere delle donne messicane ad essere mostrate. Frida Khalo ha un angolo tutto suo con sei opere. Tra queste un suo autoritratto mascolino e Le due Frida, in cui sono rappreMostra di arte messicana - le due Fridasentate le due personalità dell’artista.

A completare l’esposizione sono gli artisti minori, quelle avanguardie, che a causa del successo dei tre grandi non hanno avuto modo di farsi apprezzare. Lo stridentismo, per esempio, è una corrente estetica che, influenzato dal futurismo, dal dadaismo e dall’ultraismo affermava la superiorità della città, della tecnologia e dell’industria. E poi c’è il surrealismo e le contaminazioni statunitensiMostra di arte messicana - l'arte surrealista con la centro le piramidi messicane che si ritrovano anche in Rivera e Orozco.

L’ultima sala è tutta surrealista: con al centro le Piramidi messicane in un mix di lamiere e legno dipinto, sulle pareti i dipinti sono in assoluto contrasto con quello visto fino a qualche sala fa. Un’opera mi rimanda al nostro De Chirico.

Esco, scendo le scale e dopo il solito negozietto da fine mostra recupero la giacca dal guardaroba (gratuito) e me ne vado per gli Champs Elysées per mercatini di Natale.

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Qua sotto dove si trova il Jeu de Paume:

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