Fino all’11 settembre al Palais de Tokyo è di scena una nuova serie di esposizioni d’arte contemporanea molto interessante. Ci sono stato un paio di giorni fa e ho un ricordo positivo e frastornato. Interessanti le esposizioni ma faccio un po’ fatica a comprendere l’arte esposta.

Il piatto forte è l’esposizione “Rester vivant” di Michel Houellebecq, molto conosciuto nelle vesti di scrittore. È quello che ha recentemente scritto Sottomissione, in cui ipotizza una Francia islamica. Al Palais de Tokyo scopro che è un artista completo: poeta, regista e anche fotografo. Il percorso tra le 18 sale vuole essere un viaggio tra le sue ossessioni e il mondo interiore da cui proviene la sua creatività. A colpirmi è stato però lo spazio dedicato all’amore vero: quello del suo cane Clément morto nel 2011. Una serie lunghissima di fotografie accompagnate dalla voce di Iggy Pop e una stanza intera dedicata ai suoi giochi è il tributo a questo amore incondizionato, che ha sempre dato senza mai chiedere.

E poi c’è l’esposizione di Mika Rottenberg, che gioca con gli spazi, capovolgendo il concetto di interno ed esterno. Qua l’ironia, la finzione e la fantasia si palesano sotto forma di stranezze. Per le sue opere utilizza quasi sempre delle donne con caratteristiche fisiche particolari che contribuiscono alla realizzazione di materiali o prodotti fittizi.

Sono presenti anche Marguerite Humeau  con FOXP2, che immagina gli elefanti come esseri dominanti se non ci fosse stato l’homo sapiens e Untitled (of occult instability) di Dineo Seshee Bopae. L’artista sudafricana vuole stimolare la riflessione sulla dissoluzione psichica dell’individuo e la distruzione delle strutture derivanti dalle dominazioni.

Altre informazioni al sito: http://www.palaisdetokyo.com/

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