Che mal di testa stamattina, non avrò mica la febbre… Vabbè chiamo in ufficio, avviso che non sto bene e vado dal dottore. Telefono, fisso l’appuntamento e ci vado.

Un po’ di attesa leggendo Paris Match e Madame Figaro e finalmente una voce chiama il mio nome. Non si pronuncia così, ma fa niente.  Bonjour docteur e spiego cosa mi sento. Lui mi visita, e in due minuti mi dice cosa ho e mi prescrive una quantità di antibiotici da elefante: se vuole che l’influenza le passi… mi dice quando vede che storco il naso al pensiero di ingurgitare tutta quella roba per qualche linea di febbre.

Ma il dottore è lui. Avrà ragione. Cosa mi costa dirgli che prenderò tutti gli antibiotici che mi ha prescritto? Meglio tenermelo buono.

Mi dà la carta di credito, s’il vous plait? Ah già… Pago i 30 euro della visita e lui mi dà due fogli precompilati qua e là, nelle parti di competenza del medico curante, e mi dice di finire di riempirli con i miei dati, di inserire i vari numeri di assicurazione privata, se ce l’ho, di assistenza pubblica e di spedirle.

Cosa???? Come????

Mi ripete le stesse cose, aggiungendo che per essere rimborsato devo inviare una lettera con un foglio alla Sanità pubblica, e una busta con l’altro foglio all’assicurazione medica privata.

Confesso grande smarrimento e stupore. E penso a quel Paese oltre le Alpi dove tutti sempre arrabbiati parliamo male di qualunque cosa e vorremmo stravolgere il sistema. Laggiù dove il dottore è gratis e quando esci dalla visita non devi compilare ciclostilati, comprare francobolli e due buste. Al massimo hai la ricetta in mano.

Visto dall’Italia fa proprio strano pagare il medico della mutua ed essere rimborsati in parte e a posteriori.

I medici in Francia fanno pagare tra i 23 e i 35 euro la prestazione. Quelli più moderni sono dotati di POS e trasmettono le informazioni, contenute nella carta medica del paziente (Carte Vitale), direttamente a chi rimborserà, evitando il gioco delle buste e il sovrapprezzo dei francobolli (le poste sono una lobby potentissima in Francia). Con quelli meno moderni, invece, è proprio come ho descritto: compilazione, imbustamento, affrancatura e spedizione. Ovviamente quando si è sprovvisti di Carte Vitale, ovvero gli stranieri durante il loro primo anno, se si vuole essere rimborsati il percorso prevede il passaggio obbligato da mamma Posta.

La prima volta ho impiegato tre giorni per capire cosa scrivere dove scrivere e a quale indirizzo inviare.

Ironia della sorte, sono appena rientrato da una visita specialistica. Armato di Carte Vitale e Carta di Credito sono andato dal dermatologo… Purtroppo era uno di quei dottori che non hanno automatizzato il sistema e quindi: fogli da compilare e pagamento con assegno.

Se vuoi qualche idea su dove andare, percorsi e itinerari per Parigi o luoghi da visitare, sei sul sito giusto. Dai un’occhiata all’elenco delle mostre che la ville Lumière ti propone in questo periodo.